COLONNA SONORA di _LePetitClo_ !!
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AMA/trix
L’AMA – l’Azienda Morale Ambientale – presenta il suo TRIX per la
Raccolta, Trasporto, Trattamento, Riciclaggio e Smaltimento Rifiuti umani differenziati
[liberamente tratto da http://www.amaroma.it]
AMA gestisce i servizi di igiene urbana su tutto il territorio, curando oltre alla pulizia delle strade, tutti i servizi necessari alla gestione dell’intero ciclo dei rifiuti: raccolta, trattamento, smaltimento, riciclo, recupero di energia.
Oltre agli interventi di decoro urbano, AMA vuole offrire un nuovo servizio alla cittadinanza italica, la Gestione della raccolta differenziata del materiale organico.
Per responsabilizzate il buon cittadino al mantenimento del decoro urbano e dell’igiene pubblica, AMA promuove una campagna di sensibilizzazione e di autoconvincimento attraverso il gioco di simulazione TRIX.
AMA vi regala un TRIX di sacchetti (li trovi qui) per la raccolta dei rifiuti che il buon padre di famiglia e i suoi sostenitori devono utilizzare con giudizio, distinguendo
i RIFIUTI ORGANICI tra PERICOLOSI, INDIFFERENZIATI e NON RICICLABILI.
La frazione secca ad elevato potere calorifico dei rifiuti indifferenziati viene separata e trasformata in combustibile destinato al recupero energetico [es: donna seminuda in televisione]. La frazione umida viene invece trattata per la produzione di ammendante utilizzabile per il recupero di aree degradate [es.: clandestina che ha la fortuna di incontrare famiglia bisognosa di badante]. Si tratta in questo caso di rifiuti organici INDIFFERENZIATI MA RICICLABILI da inserire nel sacchetto INDIFFERENZIATI.
Tutto quello che non può essere in nessun modo recuperato e viene conferito in discarica andrà nel sacchetto NON RICICLABILI: es. le prostitute di strada che si distinguono per la loro collocazione su strade periferiche con indumenti succinti e non sono da confondere con le donne in minigonna al centro o in televisione o in festa privata, soprattutto se di VIP.
ATTENZIONE: i rifiuti PERICOLOSI [es. femministe e lesbiche], una volta inseriti nell’apposito sacchetto, non vanno gettati nei normali cassonetti ma negli appositi contenitori oppure consegnati presso le Isole Ecologiche [ad esempio quella che verrà attivata a Roma il 13 dicembre a p.zza Farnese dalle 14 in poi, per conoscere i dettagli andare su http://adeschiamoidiritti.noblogs.org/].
Cominciate a giocare con le sagome (per scaricarle clicca qui e qui)- rigorosamente femminili, poichè tra i rifiuti organici le donne sono le meno riciclabili in assoluto – tagliate lungo le linee tratteggiate e inserite i rifiuti organici nel sacchetto AMA/trix di riferimento: vince chi ottiene la massima efficienza di decoro urbano.
Quanto più le famiglie sapranno individuare gli scarti umani quanto più saranno facilitati i servizi di igiene e decoro urbano svolti dall’AMA, come la Rimozione rifiuti abbandonati [es. cadavere di trans sul ciglio della strada] e la Bonifica di siti inquinati [es.: i campi nomadi, i bivacchi di nullafacenti].
BUTTA BENE DALLA A ALLA Z con AMA/trix
Con la tua collaborazione possiamo fare di più!
Con la raccolta differenziata i tuoi rifiuti diventano risorse! tornano a nuova vita!
Smaltire i materiali non riciclabili è sempre più costoso: è importante ridurne la quantità!
Con l’aumento della raccolta differenziata diminuiscono i rifiuti da smaltire e aumentano i benefici ambientali, morali ed economici.
(clicca qui per leggere il comunicato stampa)
In nome della «sicurezza», della «morale pubblica» e del «decoro urbano», il governo sta attuando politiche – di cui il Ddl Carfagna è un ottimo esempio – che mirano a limitare o ad escludere parte della popolazione dall’accesso ai diritti, dalla possibilità di autodeterminarsi, talvolta dalla stessa garanzia dell’incolumità personale.
Attraverso queste politiche si creano «categorie di persone» considerate dei semplici «rifiuti» (più o meno pericolosi), altre che possono aspirare ad essere riciclate, solo se utili e a patto che si mantengano strettamente aderenti ai criteri costruiti a partire dal modello del cittadino bianco e eterosessuale.
Per questo oggi, per la manifestazione Adeschiamo i diritti (http://adeschiamoidiritti.noblogs.org) contro il ddl Carfagna per i diritti delle/i sexworkers e di tutte/i, il gruppo femminista Amatrix ha lanciato la nuova campagna
Per aiutare l’AMA e la popolazione a rendere più decorose e pulite le proprie strade, Amatrix propone il gioco di simulazione AMA/TRIX (per leggere le istruzioni clicca qui).
Il gioco consiste in un kit, composto di sagome femminili, poiché tra i «rifiuti organici» le donne sono le meno reciclabili, che corrispondono alle anguste categorie entro le quali le politiche governative costringono tutte e di sacchetti per la raccolta differenziata. Lo scopo della simulazione è individuare il sacchetto corretto in cui porre i diversi rifiuti organici. Vince chi ottiene la massima efficienza di decoro urbano.
Amatrix ha consegnato alle redazione dei quotidiani e ai giornalisti presenti alla conferenza stampa per la manifestazione il gioco di simulazione AMA/TRIX. Presto arriverà anche a te!
*LE POLITICHE SECURITARIE CONTRO MIGRANTI E
SOGGETTI FUORI NORMA CI RIGUARDANO TUTTE,
NESSUNA ESCLUSA… NEMMENO TU !!!*
È necessario reagire alle logiche e ai molteplici atti di razzismo istituzionale e diffuso che arrivano ad attaccare e mettere in discussione la vita stessa.
Pensiamo sia urgente fermare il tentativo di costruire – attraverso leggi, ordinanze e norme che rimandano alla "sicurezza", al "decoro urbano" e all’ordine pubblico – meccanismi di inclusione differenziata nella società, con donne e uomini che vengono privati completamente dal godimento dei diritti e delle libertà e disumanizzate/i.
Diciamo NO alla negazione dei diritti e delle libertà per coloro che rappresentano i soggetti "fuori norma" rispetto ad una "normalità imposta".
La politica dell’inclusione differenziata ci riguarda tutte perchè l’esclusione e la “persecuzione”
di alcune è basata sulla stessa logica con cui vengono imposte regole e ruoli per tutte.
Femministe, lesbiche, transessuali, prostitute, donne migranti vivono quotidianamente, in diverse forme e con diversa intensità, i pericoli di una società sessista e razzista che, oltre a giustificare le tante forme di violenza della cultura maschilista e patriarcale, discrimina fra brave e cattive, belle e brutte, fate e streghe, sante e puttane.
Non ci stancheremo di ripetere che sessismo e razzismo sono le facce di una stessa medaglia.
Per questo invitiamo tutt@ a partecipare al nostro
"LIBERO BIVACCO CON LIBERO ADESCAMENTO".
mostrare le contraddizioni della società in cui viviamo, ribadire la nostra autodeterminazione.
Il LIBERO BIVACCO è una pratica aperta a chiunque ha voglia di sovvertire l’immaginario e
fermare le politiche repressive, riproducibile e moltiplicabile in ogni luogo.
Portate ombrellini rossi (simbolo europeo delle sex workers),
retini da pesca per l’adescamento, centimetri per misurare la lunghezza delle minigonne,
cassonetti per la raccolta differenziata di (non)cittadine/i di serie A, B, C … Z.
Ci rivediamo Sabato 18 ottobre 2008 alle ore 11 alla casa Internazionale delle donne (Via della lungara) per costruire insieme la manifestazione contro la violenza maschile sulle donne del 22 novembre 2008 !!
Inchiesta/auto racconto by A/matrix
1. Il lavoro nobilita l’uomo, ma emancipa la donna?
o Sì, se fai la collaboratrice domestica
o Sì, se fai la prostituta
o No. Se godi di un reddito garantito puoi autodeterminarti
o No, perché non ti piace lavorare
2. Come è organizzata la tua giornata?
o Inizio con un lavoretto sessuale, sbrigo qualche lavoro di cura, volo al lavoro con entusiasmo
o Sbrigo il lavoro di cura, badando anche al nonno, con rassegnazione mi reco al lavoretto al nero e poi mi dedico ai lavori sessuali serali se l’amore mio non ha trovato un/una sex worker a piede libero
o Appalto i lavori di cura a una migrante pagandola al nero, mi reco al lavoro sedicente autonomo dipendente nei fatti, rifiuto un lavoretto sessuale sul luogo di lavoro, bevo per dimenticare
o Ciondolo tra un lavoro di cura e uno sessuale, aspettando con ansia che la questura mi rilasci il permesso di soggiorno
3. Hai cambiato residenza per lavoro e per affetti?
o Non ho residenza stabile
o Non ho affetti stabili
o Non ho lavoro stabile
o Cosa darei per avere una delle tre cose su indicate!
4. Ti piace lavorare?
o Sì, il lavoro sessuale
o Sì, il lavoro di cura
o Sì, il lavoro flessibile, ma tanto precario
o A queste condizioni, preferirei di no. Preferirei un reddito per autodeterminarmi
5. Il corpo che hai è adatto al lavoro che fai?
o Essendo bassa, non arrivo a pulire i lampadari
o Sono taglia 42, addio sfilate addio veline
o Sono troppo nera per non lavorare in nero
o Adatto sì, ma dipende dai gusti dei clienti
6. Hai vissuto esperienze di mobbing o molestie sessuali sul luogo di lavoro?
o In famiglia, dove svolgo il lavoro di cura, subisco continue violenze
o Per fortuna no, ma solo perché per sfortuna non ho un lavoro
o Al call-center nessuno mi rivolge la parola…forse perché sono balbuziente?
o Ho un reddito per l’autodeterminazione che mi ha consentito uscire dalla famiglia e uscire dal lavoro
7. Quanti (non) lavori hai?
o Ma che domanda mi fai? Sono una donna, sono stata cresciuta per lavorare per gli altri gratis!
o Fammi pensare…lavoro sessuale con l’amore mio, lavoro di cura per l’amore mio, nonno mio e pargoletti miei, assistenza psicologica per il mio capo, assistenza psicologica per il commercialista del capo che si sente in colpa perché mi paga in nero…
o Ho un reddito per l’autodeterminazione, faccio quello che mi piace e mi prendo cura quando voglio di chi voglio
o E me lo chiami lavoro una disponibilità e una flessibilità h 24 per 4 soldi?
8. Che rapporti hai con le altre donne sul posto di lavoro?
o Voglio bene alla nonna, che vive con me, e che mi aveva detto di non sposarmi e non fare figli con quel bruto di mio marito
o La commessa della cassa 5 mi fa gli occhi dolci, chissà se con lei sarà la volta buona!
o Sono una sex worker e la legge proibisce di fare una cooperativa tra di noi
o Credo nella sorellanza, ma se mi rubano il rossetto mi arrabbio…miao
9. Hai esperienze di autorganizzazione o di sindacato?
o Il giallo non mi dona, mi sbatte (e scusami il gioco di parole)
o Il tipo della rdb mi tocca il culo mentre parlo al megafono
o Sarebbe ora che le donne si autorganizzassero per rivendicare altre condizioni di lavoro e di vita, pretendendo un reddito per l’autodeterminazione
o All’amore mio, in distacco sindacale, piace il caffè a letto
10. Che pratiche di fuga e di resistenza preferisci per decidere del tuo lavoro e della tua vita?
o Manicure e pedicure una volta a settimana
o Lavoro con la mano sinistra e con la destra mi metto in rete con altre donne per autorganizzarmi
o Vivo, con spensieratezza e consapevolezza, tutto ciò che aspira all’autodeterminazione
o Sventolo la mia coda e faccio strage di cuori
Care Sommosse,
come sommosse romane ci rendiamo disponibili a ospitare
la manifestazione nazionale, di donne e per le donne,
contro la violenza maschile sulle donne ,
sabato 22 novembre 2008
data fissata alla FLAT bolognese.
Per aprire la discussione e per condividere gli aspetti organizzativi vi proponiamo di riunirci a Roma
sabato 18 ottobre in assemblea nazionale
(prima data possibile visto che il 4 e l’11 ottobre sono già previste due manifestazioni nazionali), invitando nel frattempo le diverse realtà territoriali, le associazioni, i collettivi e le singole ad avviare un primo confronto in lista.
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Martedi 10 giugno
alle ore 19 presso
lo spazio Scatola Magica del Teatro Strehler,
Largo Greppi 1 (M2 Lanza)-Milano
Un evento fuori programma del 22° Festival MIX di cinema gaylesbico e queer culture. www.cinemagaylesbico.com
Documentario realizzato da Aurelia Longo con il gruppo A/matrix. Anteprima assoluta.
Aurelia Longo ad aprile 2007 intervista Maria Ornella Serpa, femminista, donna transessuale o meglio neo-donna come lei si definiva dopo l’operazione, prostituta per scelta e attivista per i diritti delle prostitute italiane. Scomparsa il 2 maggio scorso, Ornella ha fondato il CODIPEP, coordinamento difesa persone prostitute, e partecipato al meeting mondiale dei/delle sex worker tenutosi a Bruxelles nel 2005. Scriveva su Liberazione ed era stata più volte invitata a dibattiti in televisione tra cui ‘Porta a porta’ da Bruno Vespa. Impegnata a favore di un mondo meno ingiusto ci lascia un messaggio preciso: se credete in qualcosa non lasciatevi fermare da niente e nessun*.
Si ringrazia Giampaolo Marzi e l’organizzazione del festival
Per informazioni:
Daniel Battaglia 328 21 16 829 – daniel.battaglia@hotmail.it
(Liberazione 9 maggio 2008)
Angela Azzaro
A un certo punto, nel bel mezzo di un discorso, la fronte si arricciava, gli occhi si stringevano. Ti guardava con fare sorpreso, un po’ triste un po’ scandalizzato. «Dai, Ornie, non fare così», dicevamo. Lei si difendeva. «Ma che cosa ho fatto?!». Ma ormai il messaggio era partito. Era come un segnale che Ornella, la nostra Ornella, ci dava per dire che stavamo sparando minchiate. Insomma, che noi «donne biologiche» così ci chiamava durante le tante discussioni con il gruppo femminista a/matrix, stavamo parlando troppo difficile o in maniera eccessivamente ideologica o molto distante dal suo percorso. Spesso aveva ragione, a volte no. Ma raramente lei diceva minchiate. Parlava e scriveva forbito, con dotte citazioni in latino che ci stendevano «Ornieeee, bastaaa», ma con un’argomentazione chiara. Netta. Lei, le cose che diceva non solo le aveva elaborate, capite fino in fondo. Ma le viveva e sceglieva ogni giorno. Ha fatto così quando ha scelto la transizione e da uomo è diventata donna, ha fatto così quando ha scelto di prostituirsi. Ornella ha fatto così fino alla fine.
Cocciuta, come davvero se ne sono viste poche. Cocciuta anche nell’affermare cose scomode, come quando se la prendeva con la concorrenza delle donne dell’est che si prostituiscono. «Sei razzista» e giù con fior fior di ragionamenti. Lei non batteva ciglio, spiegava le sue ragioni, ma non credo che l’abbiamo mai convinta. E’ facile essere politicamente corrette quando le cose non ci toccano da vicino. In strada, a lavorare, c’era lei. Il suo corpo, il suo desiderio, la sua rabbia. La strada, la scorsa estate, aveva deciso di lasciarla. Una decisione meditata. Voleva cambiare vita. Ma a darle la botta finale l’aggressione di un pappone, che la voleva cacciare dal posto dove lei lavorava. La ha minacciata con un coltello. E Ornella non ce l’ha fatta più. La leonessa ha ceduto.